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Scegliere di ascoltare un proprio bisogno

Avete mai sentito parlare della tecnica giapponese del Kintsugi? In cosa consiste questa tecnica?
Si tratta di riparare con l’oro gli oggetti in ceramica che si sono rotti per poi riunire i cocci rotti dandogli un aspetto nuovo attraverso le cicatrici che vengono così impreziosite. Grazie alla rottura della ceramica, alle cicatrici e alle preziose linee della riparazione, l’oggetto in ceramica diventa ancora più pregiato e viene maggiormente valorizzato. 
Se si pensa bene, la tecnica del Kintsugi insegna che da una ferita o da una rottura può nascere una forma e una storia ancora più intensa e preziosa. La differenza è tutta qui. Purtroppo siamo abituati a pensare che una ferita, una crisi, una crepa o una qualsiasi spaccatura siano l’effetto di una colpa, nostra o di qualcun altro. Siamo portati a pensare che le avversità abbiano con se una buona dose di negatività, di vergogna o dolore.

Mentre ogni storia, anche un fallimento o una rottura, può essere origine di bellezza e ogni cicatrice viene mostrata orgogliosamente come la cosa più preziosa che abbiamo. Le persone che hanno sofferto, proprio come un oggetto in ceramica riparato con la tecnica del Kintsugi, possono diventare ancora più preziose e forti.

Certo è che dobbiamo scegliere cosa fare con i nostri pezzi rotti, con le nostre crisi. In che modo? Il modo più semplice per farlo è quello di cercare l’oro dentro di noi. L’oro può essere qualunque risorsa che abbiamo dentro e che deve essere solo tirata fuori. Ognuno di noi deve chiedersi come e dove cercarlo. A volte è possibile farlo da soli mentre altre volte c’è bisogno di aiuto. La cosa veramente importante, comunque, è iniziare a cercare.